
Bergamo, 27-02-2011
Yara Gambirasio e' stata colpita dal suo assassino con almeno sei coltellate, alcune delle quali inferte con molta violenza. E' quanto apprende l'ANSA da fonti qualificate che stanno indagando sulla morte della tredicenne di Brembate. L'esame del cadavere avrebbe evidenziato una ferita alla gola, una al polso e ben quattro alla schiena, una delle quali molto profonda all'altezza dei reni. L'ipotesi e' che la ragazza sia stata prima colpita al collo, poi al polso, nel tentativo di difendersi, e infine alla schiena.
Il riconoscimento del corpo
Fulvio e Mara Gambirasio, i genitori di Yara, hanno riconosciuto il cadavere all'Istituto di medicina legale di Milano. "Ho sentito il padre appena tornato dal riconoscimento - spiega il sindaco di Brembate di Sopra Diego Locatelli - e l'ho trovato molto provato, come si puo' immaginare. Questo e' un dramma che tocca tutti. Ma non abbiamo ancora deciso se organizzare delle iniziative ufficiali: prima vogliamo aspettare l'esito dell'autopsia e conoscere la data dei funerali, poi decideremo".
Domani sarà effettuata l'autopsia
Saranno i complessi accertamenti a stabilire quando il corpo della tredicenne - in parte mummificato e in parte ridotto a scheletro - è stato abbandonato nel campo dove è stato ritrovato.
"Abbiamo trovato cose importantissime...".
Accanto al corpo di Yara sono state trovate la sim card e la batteria del suo cellulare, oltre alle chiavi di casa e all'iPod. Lo scrive il quotidiano L'Eco di Bergamo, aggiungendo che il corpo della 13enne presenterebbe anche alcune ferite al collo e alla schiena compatibili con un'arma da taglio. "Abbiamo trovato cose importantissime...", ha detto il questore di Bergamo, Vincenzo Ricciardi.
"Da ieri pomeriggio sono al lavoro ininterrottamente gli esperti scientifici dell'Ert (Esperti ricerche tracce) - ha aggiunto il questore - cercano ogni traccia minuziosa, ma comunque cio' che e' stato trovato e' importantissimo.Qualcos'altro, invece, lo stiamo ancora cercando".
Alcuni elementi possono far pensare che l'assassino non abbia tenuto in custodia la ragazzina per molto tempo. E questa e' una delle questioni principali al centro delle prime fasi dell'indagine: capire da quanto tempo il corpo si trovava nel punto in cui e' stato scoperto ieri pomeriggio da un amante dell'aeromodellismo che rincorreva un aereo caduto tra le sterpaglie. I volontari che hanno perlustrato la zona tre volte
e anche le numerose persone che utilizzano il vicino sentiero escludono che il corpo potesse essere li' da molto tempo.
La scena apparsa davanti agli occhi delle prime persone accorse sul posto e' stata quella di un cadavere in avanzatissimo stato di decomposizione: disteso sulla schiena, con le braccia all'indietro. Le mani parzialmente coperte dalle maniche del giubbotto, lo stesso che indossava il giorno che e' scomparsa, come peraltro gli altri abiti che indossava, la felpa, i pantaloni elasticizzati e i guanti.
Il corpo in alcuni tratti era quasi mummificato e in alcuni punti scarnificato forse per l'intervento di alcuni animali, e presentava dei tagli, uno piu' esteso alla schiena all'altezza dei reni, altri piu' piccoli all'altezza del collo e del petto. Segni che
pero' ancora non e' chiaro se siano stati provocati da chi l'ha aggredita o se siano stati inflitti post mortem. Una parola certa su tutto cio' non si potra' avere, a livello investigativo, fino a quando gli accertamenti piu' approfonditi sugli oggetti trovati e le risultanze autoptiche non daranno il giusto valore a ciascuno di questi elementi.
Pellegrinaggio sul luogo del ritrovamento
E' un lungo e silenzioso pellegrinaggio quello che, da stamane, continua in via Bedeschi a Chignolo d'Isola, in provincia di Bergamo, dove ieri pomeriggio e' stato trovato il corpo senza vita di Yara.
Sono almeno una decina i mazzi di fiori bianchi lasciati vicino al nastro bianco e rosso messo dalle forze dell'ordine per impedire a curiosi e giornalisti l'accesso alla strada sferrata dove e' stato trovato il corpo, in stato di decomposizione.
Intere famiglie, con tanto di bambini, sfidano il freddo e la pioggia per poter vedere da vicino il luogo in cui e' stata ritrovata la giovane promessa della ginnastica ritmica. A presidiare la zona e a continuare le ricerche di altri eventuali elementi utili alle indagini ci sono i carabinieri e la polizia. Ci sono anche alcuni messaggi per la piccola Yara, "un angelo" per cui si chiede giustizia.
Il parroco, ora sappiamo cos'è un orco
La chiesa era strapiena e in molti non hanno nascosto la loro commozione. Il parroco ha annunciato che fino a sera le campane del paese suoneranno a festa ogni ora "perche' - ha spiegato - ora Yara e' un angelo
